Recensione L'amore di uno Sciocco di Junichiro Tanizaki

08.03.2020

USCITA 23 marzo 2000

Editore Bompiani  

Pagine: 263

Con L'amore di uno Sciocco entriamo nel mondo del Giappone.

Kawai Joji è un ventisettenne, impiegato, visto da tutti come rispettabile e che conduce una vita tranquilla. Un giorno incontra una ragazzina di nome Naomi, quattordicenne che lavora in un bar. Da subito trova in lei qualcosa di occidentale che lo intriga, decide allora di prenderla sotto la sua protezione per darle un istruzione e renderla una donna rispettabile. Naomi all'idea ne è entusiasta perché trova in lui la possibilità di riscattarsi da una vita fatta di stenti e senza cultura. All'inizio tra i due si instaura un rapporto di amicizia fatta di affetto e complicità dove lei gli dimostra la sua gratitudine. Ma in seguito al loro matrimonio la ragazza inizia a pretendere sempre di più, diventa sempre più capricciosa. Ama la vita lussuosa e inizia a capire di poter usare il suo fascino per pretendere sempre di più fino ad arrivare ad ammaliarlo. Lei si rivela essere peggio di quel che sembra, ma lui più se ne rende conto più rimane affascinato dal fascino perverso della ragazza.

‟Quanto più mi sento offeso dal suo comportamento immorale e dai suoi capricci, tanto più' mi accorgo di essere attratto da lei ˮ.

Tutto questo lo porterà a subire ed accettare l'infedeltà di lei che sempre più spesso è promiscua e libertina.

In questo libro, dove i fatti narrati si svolgono nella prima metà del Novecento, ci viene descritta la quotidianità di un Giappone che era in via di modernizzazione, o meglio in piena fase di occidentalizzazione. Lo fa al meglio qui il Tanizaki mettendo a confronto l'occidente, descrivendo il personaggio di Naomi e i lussi a cui aspira, con l'Oriente, attraverso la figura del protagonista che incarna i valori del Giappone tradizionalista. In quel periodo le donne sentivano la necessità e il desiderio di imitare quelle occidentali. In questo libro anche se non c'è un linguaggio osceno o scene esplicite, si riesce comunque a intuire il tutto in modo chiaro. I personaggi riescono a far nascere nel lettore sentimenti di fastidio e odio per la loro natura. Lui un uomo-oggetto, innamorato oltre ogni limite, tanto da permetterle tutto: uno sciocco come lui stesso si definisce, ma senza preoccuparsi di porre rimedio ed è proprio questo che porta irritazione nel lettore.

Naomi invece, ragazza viziata ed egoista, che capisce il potere che ha sugli uomini e lo usa indistintamente con chiunque, con prepotenza e sfacciataggine, la sua è l'immagine di una donna manipolatrice.

Questa lettura è consigliata a chiunque è affascinato dalla cultura giapponese oppure ne ha la curiosità di assaporare il suo clima.


Note sullo scrittore

Tokyo, 24 luglio 1886 - Atami, 30 luglio 1965) è stato uno scrittore giapponese. Ritenuto uno dei maggiori autori dell'epoca, è noto per i suoi racconti e romanzi incentrati sul tema della bellezza femminile legata ad ossessioni erotiche distruttive. Nel 1964, l'anno prima della sua morte, fu nominato per il premio Nobel per la Letteratura. Diversi suoi racconti hanno ricevuto un adattamento cinematografico: in Italia, Tinto Brass ha realizzato nel 1983 La chiave. Già nelle prime opere si cominciano a delineare i temi che caratterizzeranno i suoi racconti: la figura femminile intrisa di un erotismo decadente, il sadomasochismo e il feticismo.

Per un breve periodo, compreso tra il 1915 e il 1920 circa, gli scritti di Tanizaki diventarono sempre più autobiografici. Venuto a contatto con la cultura occidentale, ne resta profondamente impressionato.

Fonte per la Bibliografia : https://it.wikipedia.org/wiki/Jun%27ichir%C5%8D_Tanizaki

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