I Ringraziamenti 

e la loro “buona” scrittura efficace

Di qualsiasi lavoro di scrittura si tratti (sia se sia un romanzo, un saggio, un manuale o una tesi di laurea) al suo termine è possibile decidere di scrivere dei ringraziamenti.

Un gesto di riconoscenza che l'autore sente di dover inserire nel proprio libro; un segno di gratitudine nel ritenere che la scrittura svolta non dipende solo dal frutto della propria abilità, ma anche dalla collaborazione – concreta o anche soltanto morale – con gli altri.

È importante riconoscere il valore della collaborazione e il contributo svolto dalle altre persone, concetto con cui è possibile aprire il discorso proprio dei ringraziamenti, e per farlo nella maniera più efficace possibile non basta fare un'elencazione di nomi che non lasciano trasparire dei sentimenti, ma piuttosto selezionare quelli per noi maggiormente importanti e ringraziarli in maniera individuale, riservando per ciascuno di essi delle righe significative, andando magari a specificare l'aiuto fornito e di come sia stato essenziale per il progetto il loro contributo.

È possibile anche partire con un ringraziamento generico, rivolto a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione del lavoro, per poi scendere in maniera dettagliata.

Difficilmente si riescono a menzionare proprio tutti, ma è fondamentale non dimenticarsi di chi ha partecipato in qualche modo al progetto (mediante incontri o suggerimenti), della famiglia e degli amici (anche solo per l'appoggio morale) e di tutte quelle persone che hanno influenzato in qualche modo la scrittura, apportando ispirazione mediante azioni, parole o altri scritti che sono stati consultati.

Narrativa: un augurio "a voi lettori"

Un gesto pieno di riconoscenza potrebbe essere anche quello da rivolgere ai lettori (da utilizzare in narrativa, ma non nelle tesi di laurea) e quindi ringraziare chi leggerà.

Tesi di laurea: un posto al relatore e correlatore

Nel caso specifico della tesi di laurea è buona consuetudine seguire maggiormente delle regole, prima fra tutte quello di mantenere un tono formale, soprattutto nella parte iniziale dove i ringraziamenti andrebbero rivolti al proprio relatore (si tratta più di buon senso piuttosto che di regola accademica), per poi farlo seguire da quelli indirizzati a un correlatore (se si possiede) o altro personale ed enti, che in qualche modo hanno contribuito al raggiungimento degli obiettivi finali del lavoro svolto.

© 2020 La biblioteca dei miracoli nascosti  di Nanci
Creato con Webnode Cookies
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia