Recensione La Stagione di Olga di Laura Leoni

12.06.2020

Data pubblicazione: 3 luglio 2019 

Casa editrice : Ensemble 

Pagine: 206

Una donna di nome Olga si allontana improvvisamente da casa lasciando nella piu' assoluta disperazione il marito Costantino. Passano quattro anni e di lei continuano a non esserci notizie e la sua assenza- presenza è così forte che il marito inizia a rivivere con la mente tutto ciò che è stata la loro vita insieme.

"...si ricordava che il giorno in cui Olga se ne era andata era lo stesso nel quale, tanti anni prima, aveva incrociato per la prima volta il suo sguardo nella merceria dei genitori. Folgorato dalla sua bellezza, appena l'aveva vista uscire aveva tentato di inseguirla, ma lei, dileguandosi tra i vicoli già abbuiati dalla sera, aveva fatto perdere ogni traccia di se."

È cosi che ci viene introdotta la figura di Olga e di cosa è accaduto quel giorno: esce per andare in farmacia e non fa più ritorno. Lei ci viene descritta come una donna di straordinaria bellezza, a tratti frivola e capricciosa, che ha la dote di far diventare tutto attraente e straordinario. Nonostante questo, sembra avere qualche segreto da nascondere. 

"Come chi ha un'anima che si nutre di ombre"

Costantino non riesce a farsene una ragione e il pensiero di lei inizia a diventare come un ossessione. La sua presenza è ovunque, in quella casa dove oramai non entra più luce, quasi per dimostrare rispetto per l' assenza di lei. In quella stessa casa, sentendola come una presenza costante, intrattiene insieme ad Olga delle lunghe conversazioni da cui apprende quali sono i malesseri che la tormentano. Senza rendersene conto Costantino si era chiuso in una grande solitudine nell'attesa di un ritorno della moglie.

Preso coscienza delle agitazioni di Olga, decide di rivisitare tutti i posti in cui erano stati assieme nella speranza di trovare delle tracce, di qualche motivazione ragionevole che l'abbia portata ad allontanarsi.

Con un linguaggio poetico veniamo introdotti in un giallo psicologico dove il lettore si troverà incollato a questa storia avvincente e una domanda accompagnerà tutto il tempo della lettura - ma che fine avrà fatto Olga -. È con questo stesso interrogativo che senza rendercene neanche conto ci ritroveremo alla fine della sua storia difronte ad un finale sbalorditivo e che probabilmente non avremmo nemmeno preso in considerazione.

Bellissima è l'aver accostato la storia a l'immagine presente sulla copertina, ovvero la tela di Jon Everett Millais che ritrae Ofelia nel suo momento conclusivo. È un dipinto che descrive bene tutti i dolori che una mente agitata può sentire.

Le pagine più profonde sono quelle in cui Olga racconta al marito i suoi drammi interiori e dei momenti in cui si sente come circondata da una serie infinite di Olghe, come se si sentisse dipendere da loro fino anche ad accettare le loro intrusioni mentali. Ma da dove provengono e di come sia possibile la loro presenza sarà una costante e un mistero che ci accompagnerà per tutto l'intero libro.

È una lettura adatta a tutti coloro che vogliono fare un viaggio nella mente dell'uomo, alla scoperta del limite tra normalità e debolezza umana 

" ...Ma Olga non fece accenni alla sua scomparsa. Il tempo, non subordinato ai cicli, andava oltre le stagioni; nella città non era dato sapere in quale giorno si potesse essere. I giorni trascorrevano disattesi..."

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