Recensione La misura del tempo di Gianrico Carofiglio 

uscita: novembre 2019

 editore: Einaudi pagine: 288

Tutto si incentra sulla descrizione di un processo per omicidio. Un processo dove chi viene accusato è un ragazzo di nome Iacopo Cardaci, già stato condannato in primo processo. Alla morte dell'avvocato del ragazzo, la madre di nome Lorenza Delle Foglie chiede l'aiuto a uno dei più bravi avvocati che poi in seguito si scoprirà essere anche una sua vecchia fiamma, l'avvocato Guido Guerrieri.

Guerrieri decide di accettare quella sfida anche se ci sono pochissimi elementi a proprio vantaggio con l'aggravante di una debole difesa data da un lavoro non ben condotto da chi lo aveva preceduto.

Ci verranno spiegate tutte le fasi del processo fino ad arrivare alla sentenza con tutte le strategie processuali, di come si costruisce e si mette in pratica una difesa. Tutto senza essere mai noioso, ma tratta l'argomento in modo da poter essere comprensibile da tutti

A questa parte più tecnica, ma comunque molto affascinante, ne affianca un'altra dove ritorna indietro con il tempo laddove si trovano i suoi ricordi di gioventù, e con precisione al periodo in cui aveva conosciuto Lorenza. Ma una Lorenza più giovane e più bella, diversa da quella che si presenta oggi ai suoi occhi.

È un libro che richiede grande riflessione e lentezza nella lettura per poter comprendere appieno i contenuti. È un libro che non regala particolari emozioni ma grazie al suo stile fluido e di forma accessibile ci fornisce di molte nozione giuridiche e di curiosità riguardanti la magistratura. Le parti più distensive sono quelle dove inserisce dei brani musicali e vari titoli di libri di cui sembra essere appassionato, quasi a volerci regalare un momento di relax.

Questa lettura è particolarmente consigliata ha chi è curioso e ama sapere qualcosa in più sull'argomento o anche a chi è già studioso della materia risulta utilissimo per approfondire.

note sull'autore

Magistrato dal 1986, ha lavorato come pretore a Prato, Pubblico Ministero a Foggia e come Sostituto procuratore alla Direzione distrettuale antimafia di Bari. È stato eletto senatore per il Partito Democratico nel 2008. Il suo primo romanzo è del 2002, Testimone inconsapevole, edito da Sellerio. Con quest'opera Carofiglio ha inaugurato il legal thriller italiano. Il romanzo, che introduce il personaggio dell'avvocato Guido Guerrieri, ottiene vari riconoscimenti riservati alle opere prime, tra cui il Premio del Giovedì "Marisa Rusconi", il premio Rhegium Iulii, il premio Città di Cuneo e il Premio Città di Chiavari. Sempre con protagonista Guerrieri, da Sellerio seguono nel 2003 Ad occhi chiusi (premio Lido di Camaiore, premio delle Biblioteche di Roma e "miglior noir internazionale dell'anno" 2007 in Germania secondo una giuria di librai e giornalisti) e nel 2006 Ragionevoli dubbi, premio Fregene e premio Viadana nel 2007, premio Tropea nel 2008. Tra i suoi numerosi libri ricordiamo Il passato è una terra straniera (Rizzoli, 2004), premio Bancarella 2005, da cui è tratto l'omonimo film prodotto da Fandango nel 2008; con il fratello Francesco la graphic novel Cacciatori nelle tenebre (Rizzoli 2007), premio Martoglio; L'arte del dubbio (Sellerio 2007); Né qui né altrove (Laterza 2008); Il paradosso del poliziotto (Nottetempo 2009); Le perfezioni provvisorie (Sellerio 2010); Il silenzio dell'onda (Rizzoli 2011), Il bordo vertiginoso delle cose (Rizzoli 2013), La casa nel bosco (scritto con il fratello Francesco, 2014). Tra le più recenti pubblicazioni Einaudi si ricordano: Una mutevole verità (2014) e la nuova indagine di Guido Guerrieri La regola dell'equilibrio,Passeggeri notturni eL'estate fredda (2016); Alle tre del mattino (2017) e La misura del tempo (2019). Premio Speciale alla carriera della XXVII edizione del premio letterario Castelfiorentino di Poesia e Narrativa 2016. 

fonte per la bibliografia: https://www.ibs.it/libri/autori/Gianrico%20Carofiglio