È permesso, Signora Morte? Massimiliano Nuzzolo

05.11.2025

Libraccio Editore

Genere Giallo

Anno uscita 2025 

"Ma a quell'ora, in quella città non c'è mai nessuno. Le finestre delle case, quelle che può osservare con i suoi occhi, sono tutte sbarrate, e in giro non si sente una sola voce. Solo il buio. E il gelo. L'aria della notte le ferisce le narici, fredda, tagliente, invade la stanza immersa nel buio. Hanno spento la luce che sta sul comodino non appena sono entrate, dopo aver bussato, due colpetti sulla porta, dopo aver pronunciato quelle che le sembrano ormai simpatiche parole di rito, quel «È permesso?» e, ovviamente, dalla stanza nessuno ha risposto".

Il protagonista della storia si fa chiamare Ian, di professione fa lo sceneggiatore e ha un passato che decide di tenere lontano, come se volesse rinnegare le proprie origini. Prima o poi, però, tutto riemerge: il nascosto, il voler capire e forse anche il desiderio di ricomporre qualcosa di interrotto. È il passato che, inevitabilmente, riaffiora. Questo spinge il protagonista a compiere un lungo viaggio verso il suo paese natio, anche se nulla è come prima; tutto sembra essere avvolto dal silenzio e dalla desolazione.

Il passato è un peso che ti schiaccia, lui quel peso non lo vuole. Ogni volta che si guarda allo specchio, ogni volta che tocca la cicatrice, ha la disarmante sensazione che il suo passato continuerà a tormentarlo per sempre.

Parallelamente a questa storia, dai tratti molto intensi, viene narrata un'altra che ha toni marcatamente inquietanti. Sul fiume del paese si trova una casa in cui vivono due donne – madre e figlia – che sembrano affittare delle stanze. Tranne una: quella in fondo al corridoio, a cui è vietato a chiunque aprire la porta.

Dentro è custodito un segreto, così come lo custodiscono le due donne e così come lo custodisce Ian.

Infondo, chi non possiede segreti da proteggere... 

Su questa trama e su questi elementi prende vita il thriller psicologico È permesso, Signora Morte? che trae ispirazione da un vecchio testo teatrale di Albert Camus in cui si alternano odio, rancore, ingiustizia e profonde riflessioni. Riflessioni che si pone il protagonista, ma che investono anche il lettore, arrivando a intrecciare racconto e realtà.

Tematica oggi molto presente e fortemente centrale nel testo è quella del male, vista quasi come un'abitudine (perpetrata dalla routine condotta dalle due donne) come qualcosa da fare perché si deve, e svuotata da ogni emozione, eseguita meccanicamente, che porta ad assuefazione.

Lo stile è quello poetico, tipico dello scrittore, contornato da un'atmosfera inquietantemente onirica, ma che lascia spazio alle parole e al pensiero. Si avvertono delle note malinconiche che parlano di morte, ma che in realtà narrano altri scenari: della fragilità dell'essere umano, della voglia di ricostruire identità volutamente ( o involontariamente) interrotte, di ritrovare sé stessi e mettere radici.

Ian compie un viaggio alla ricerca della verità nel tentativo di ricostruire sé stesso, ma trova tutt'altro; senza possibilità di riscatto, trova solo corruzione, silenzi e la capacità di girarsi dall'altro lato per non dover affrontare la realtà.

"Non conosce più quella che è l'angoscia del decidere, la rigidità, il peso del lavoro da compiere. Non porta più su di sé la croce di questa pena quotidiana che ci proibisce ogni riposo, ogni distrazione, ogni debolezza. A quest'ora, ormai non ha più bisogno di chiedere nulla a sé stesso..."

Da "Il malinteso" di Albert Camus

L'autore 

Massimiliano Nuzzolo (Venezia, 1971) è autore del "Libro delle risposte stronze" per Vallardi editore e dei romanzi "La fine del mondo" , "La verità dei topi" , "L'ultimo disco dei Cure" , "Fratture" , "L'agenzia della buona morte" e della raccolta di racconti "La felicità è facile" . Ha curato per Mursia le antologie di racconti "La musica è il mio radar" e per Arcana "Ti racconto una canzone" . Appare su numerose antologie tra cui "I nuovi sentimenti" , edita da Marsilio, e il "Nuovo dizionario affettivo della lingua italiana" pubblicato da Fandango. È insegnante di scrittura creativa e collabora con varie testate giornalistiche nazionali. Per Jost Multimedia è produttore di video e dischi, tra cui "L'esperienza segna" dei Soluzione. È l'ideatore e curatore della collana "Tam Tam Tribu: libri che suonano" . Con il romanzo "È permesso, Signora Morte?" ha vinto il VII NeRoma Noir Festival. 

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