Cenere e Ciliegie

Silloge poetica di Giovanna Secondulfo

Cenere e Ciliege è una silloge poetica di Giovanna Secondulfo che racconta di ciliegie e di cenere, di amori e di ricordi, della coscienza del cambiamento come condizione naturale della vita.

Ciliegie è Il titolo della seconda sezione in cui l'autrice dice: « è il mio frutto preferito, molto diffuso nella mia terra vesuviana e soprattutto il frutto che esprime la primavera nella sua fase più intensa». 

Con la sezione intitolata Cenere si chiude l'ultima parte di questa silloge che richiama il Vesuvio a i piedi del quale si è ritrovata a crescere e vivere le difficoltà della vita, gli amori finiti o mai nati, le incertezze della vita e la pandemia.

 Della cenere io colgo due aspetti, quello negativo della distruzione, come il fuoco consumato, e l'aspetto positivo: la cenere in passato era usata come detergente, veniva usata per lavare i panni e le stoviglie, quindi un valore riparatore, la cenere è una condizione da cui si può ripartire attraverso la bellezza che ci circonda: la natura, l'arte, la poesia per rendere un viaggio "furibondo" la vita. 
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