Recensione : Un anno per un giorno di Massimo Bisotti

17.04.2020

uscita 10/05/2016 

casa editrice : Mondadori

pagine: 232

"Degli amori mancati per un soffio non ne parla mai nessuno. Nessuno capisce che non sempre si continua a vivere come prima se pure il proiettile ti schiva e cambia traiettoria, che ciò che ferisce a volte non è mai accaduto, non sempre è il prodotto di una fine. È solo troppo difficile da raccontare per essere credibile e così diventa un segreto che muore con te."

Un giorno, su una metro di Parigi, Alex resta colpito da una strana donna di nome Nirvana, fino a quando un giorno riesce a scambiare due parole con lei. Alex gli racconta della sua vita e del suo amore mancato, spiegando che secondo lui ognuno di noi ha due tipi di amori possibili in cui ci si può imbattere: uno di tipo possibile con cui si può costruire qualcosa e un altro, invece,  di tipo impossibile da poter vivere come in un sogno e di come poteva essere. Per Alex è più semplice scegliere il primo tipo di amore e questo spiegherebbe anche perché la maggior parte delle persone sono infelici. La vita di Alex, però è piena di rimpianti e farebbe di tutto per cercare di cambiare il suo passato

"Darei un anno di vita per riavere un giorno insieme a te, un giorno in cui provare a spiegarti che, con la consapevolezza di oggi, cambierebbe tutto. Ti regalerei la paura più coraggiosa che ho, quella più mia".

È cosi che Nirvana regala ad Alex una scatola di bolle di sapone, bolle che se ci soffia all'interno hanno la possibilità di portarlo dove lui vuole. Avrà così la possibilità di cambiare gli avvenimenti di un giorno della sua vita passata dando in cambio  un anno della sua attuale vita.

Alex è un artista di grande successo in Italia, riconosciuto da tutti e per questo motivo decide di scappare in Francia per poter trovare un po' di serenità, lontano dagli ammiratori. Come sempre, il successo e il volere sempre di più dalla vita ci fa distrarre dalle cose importanti, facendoci cadere nella vanità. 

Ma durante il suo cammino, ad Alex, il destino farà incontrare Charlotte. Anche lei una donna di grande successo, una modella famosa. Che contrario di lui gli verrà interrotta in modo brusco la sua carriera a causa di un incidente. 

Alex molte volte soffierà le bolle senza essere però in grado di cambiare mai nulla in quella vita, anzi si ritroverà a sprecare molto tempo e a prendersi gioco di lui , sfidandolo molte volte.

"...il tempo non andava umiliato ma rispettato in tutto il suo valore. Raramente amiamo ciò che abbiamo sempre davanti agli occhi...Quella strana esperienza spinse Alex a inventarsi un piccolo esercizio, che gli serviva ogni qualvolta l'apatia, la noia e la sensazione di staticità gli procuravano insofferenza e desiderio di evasione. Immaginava sempre di poter perdere ciò che aveva per rivalutarne l'importanza: il senso prezioso dei suoi affetti, delle sue conquiste, delle lotte alle quali la vita lo aveva sottoposto".

Bisotti con il suo inconfondibile stile profondo e di attenta analisi del proprio io, che intreccia con quello di tipo fantastico, ci regala una favola che racconta a un pubblico adulto e che contiene all'interno una precisa morale. Far sì che l'amore possa vincere su tutto, anche sulla paura, e in modo specifico la paura che abbiamo  di soffrire, che è capace di tenerci lontani dai veri amori, regalandoci solamente delle occasioni mancate. Il segreto per evitare tutto questo è nel vivere appieno il presente, fatto di incontri e di persone, senza permettere che le nostre ansie verso il futuro possano rovinare quello che invece potrebbe essere, e cercando di essere un po' più ottimisti verso il futuro.

È un libro da leggere con un attenzione particolare, adatta a tutti coloro che sono abituati a parlare con il proprio se. È adatto anche a chi ama il mondo delle favole, lo stesso che ci mette difronte a dei mondi surreali ma poi in fondo non tanto distanti dalla vera realtà. 


Note sull'autore 

è nato e vive a roma, ha studiato lettere, suona il pianoforte ed è appassionato di psicologia  filosofie orientali. Comincia a scrivere a suo dire perché le parole avevano il potere di aggiustare ferite e rimarginare cicatrici.

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