Recensione Le luci nelle case degli altri di Chiara Gamberale

01.09.2020

Editore: Mondadori
Anno pubblicazione: 5 ottobre 2010
Pagine: 392

" viviamo tutti all'oscuro di qualcosa che ci riguarda ". 

Siamo certi di sapere tutto delle persone che ci sono vicine oppure c'è sempre qualcosa che ci  viene tenuto all'oscuro?

E allora per capirci qualcosa in più su chi ci è di fronte osserviamo con attenzione, "spiamo", in un certo senso, anche attraverso le piccole luci. Però non avendo la certezza che sia proprio come noi pensiamo essere allora iniziamo a supporre, un po' quello che capita quando passiamo per una bella casa e vediamo le luci accese. È in quel preciso istante che cerchiamo di immaginare cosa c'è al di là di quel muro, di come è arredata la casa o di cosa stanno parlando le persone che si trovano dentro.

E' un po' quello che fa Mandorla in questo romanzo, è lei la protagonista  di questa  storia che si ritrova a vivere in un condominio come la faglia di tutti. Il palazzo è quello che si trova a via grotta perfetta 315 composta da cinque piani con in più un ex lavatoio, usato per le riunioni condominiali. 

Ogni piano è composto da una famiglia che è singolare ma allo stesso tempo con caratteristiche simili a tante altre famiglie. Mandorla, nel corso della sua vita, mentre si troverà a vivere con loro, ci darà l'opportunità di spiare nelle loro case, dove inizialmente hanno tutti una vita serena e normale ma poi nella vita di tutti giorni si renderà conto che si ha sempre qualcosa da nascondere.

In fondo anche la stessa mamma di mandorla, Maria amministratrice di quel condominio, ha qualcosa che ha tenuto nascosto.

Tutto ha inizio quando Maria, appunto, in seguito a un brutto incidente muore lasciando Mandorla  sola e con una lettera in tasca dove racconterà di come è stata concepita la bambina.

 "Vorrei che tuo papà fosse un astronauta che cammina sulla luna, ma pensa sempre a noi, e non un uomo come tanti, che abita in via Grotta Perfetta 315 e una sera di marzo, forse per noia forse per curiosità, nell'ex lavatoio del sesto piano ha fatto l'amore con me. Vorrei vorrei vorrei".

È una notizia davvero terribile che butta tutti nell'agitazione. Sapere che il padre di Mandorla è tra loro e che vive in uno dei cinque piani del condominio di via Grotta Perfetta porta alla luce i problemi che fino ad allora sono rimasti nascosti.

All'inizio decidono che la soluzione migliore sia di non fare il test del DNA, ma di crescere Mandorla come se fosse la figlia di ognuno di loro, come se questo potesse tenere lontano i loro fantasmi e le loro paure. Con il tempo, però, vivendo a contatto con ognuno di loro Mandorla si renderà conto che esistono molte realtà e tanti piccoli particolari della loro vita che non sono visibili dall'esterno.

È un romanzo dalla storia molto particolare che nonostante venga visto con gli occhi di una bambina prima e adolescente poi ( quindi resa molto semplice), in realtà ci apre la visione verso nuovi mondi:  Tina, ad esempio, la signora del primo piano che è zitella e all'apparenza ha tutta l'aria di essere serena, in realtà, quando chiude la sua porta di casa, ogni sera intrattiene delle conversazioni con degli amici che scopriremo essere immaginari. Quindi in realtà Tina soffre di una grande solitudine che nasconde dietro una finta serenità.

Le luci nelle case degli altri lo possiamo ritenere un po' come uno giallo psicologico dove si cercherà di capire chi è il padre di mandorla ma nel frattempo ci ritroveremo a scoprire gli scheletri nell'armadio di ciascun condomino, fino a giungere ad un finale davvero inaspettato che ci lascerà stravolti, scoprendo che anche Maria stessa, amata da tutti, nascondeva molte cose di sé, anche a chi gli voleva molto bene.

"... tanto non sapremo mai chi è che stiamo amando " 

"Vorrei che hai tanti amori di quelli scemi, che fanno girare la testa e ronzare i calabroni in pancia: tutti non fanno che ricordarmi che l'amore nella vita non è tutto, e certamente hanno ragione. Ma che ti devo dire? I giorni più felici che ho passato sono stati quelli che ho passato innamorata. Magari di qualcuno che non ne valeva affatto la pena, ma che fa? Non c'è cosa al mondo più bella di svegliarsi in un letto dove non avevi mai dormito prima di quella notte, e pensare: ecco, in questo momento non mi manca niente".

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