La lunga ombra di un sogno di Roberta Mezzabarba

14.03.2021

Editore: La Caravella
Data uscita: 13 febbraio 2018
Lunghezza stampa: 284 pagine

"Nel buio solo onde, lingue bianche e schiumose, mosse volutamente per spezzare l'armonia di quella tavola blu fondo, avanzavano con movimenti sempre più incalzanti quasi a voler schiaffeggiare gli scogli scuri di quella baia sassosa a strapiombo sull'acqua."

Con queste parole piene di poesia l'autrice inizia a raccontare i dissidi interiore che portano Greta ad allontanarsi dal suo paese di nascita - la Sicilia - perché non si sente compresa da quelle persone che più di ogni altra dovrebbero saperla comprendere.

Le prime pagine in cui descrivono la decisione della ragazza di partire sembrano prendere la forma di un sogno, in esse si sente tutta la tristezza e la delusione della ragazza ma anche la sua determinatezza che la contraddistinguerà per buona parte del libro.

È così che la ritroviamo a Viterbo con una nuova vita ma con sempre un ombra di mistero su di sé. C'è qualcosa che la trattiene, che la tiene frenata e le impedisce di abbandonarsi completamente al mondo. Quasi come se il suo passato le oscurasse il presente.

Con il passare dei giorni sente la necessità di ritornare nella sua terra, sente la mancanza di mettere piede sulla sua isola. Questo forse le viene suscitato proprio dalle varie visite che fa sua sull'isola Bisentina , il gioiello del lago di Bolsena e l'isola Martana con la sua caratteristica forma a mezzaluna che sembra custodire affascinanti segreti.

Greta venendo a contatto con queste belle isole, piene di storia e di mistero, sente forte la necessità di dover tornare nella sua Sicilia perché in fondo le manca molto la sua di isola, le sue radici e oltretutto si convince che per poter andare avanti ha bisogno di chiudere con il suo passato e può farlo solo affrontandolo e non scappando come ha fatto fino a quel momento.

"Caro Ernesto

forse ieri sera avevi ragione tu: la Martana causa veramente strani pensieri nei suoi visitatori, e così deve essere stato. Forse stavo solo aspettando un pretesto a cui aggrapparmi, forse era da tempo che maturavo la decisione di ritornare in Sicilia. Comunque, quale sia stato il percorso che hanno seguito le mie decisioni poco importa. Devo andare..."

Il ritorno nella sua terra è difficile e si scontra con una cultura ancora retrograda che vede la donna come colei che cura casa e figli senza interferire con gli altri affari che spettano solo all'uomo.

Viene rifiutata, esclusa, perché vista come chi è andata via dal suo paese natale e oltretutto lo ha fatto da sola. Come colei che ha disonorato la famiglia. 

"lentamente, con i passi di una lumaca lenta, riprendendo i contatti con la sua terra, si rendeva conto, per la prima volta, delle regole sociali che essere siciliani, e soprattutto essere donne siciliane comportava... "

Il libro sembra dividersi tra sogno-realtà; fantasia e concretezza. in tutta la prima parte in cui vive a Viterbo Greta sembra essere una donna che vive in suo mondo, usa parole poetiche per descrivere i luoghi che lei visita, raccontandoci le varie leggende e storie che ruotano intorno a essi. Nel momento in cui rientra nella sua Sicilia sembra come se il contatto con quella terra la riesca a riportare nella realtà. E allora non ritroviamo più lo stesso stile fiabesco usato poco prima (nonostante anche la Sicilia sia una terra di molte leggende) quasi con il preciso intento di far traspirare la concretezza. Di conseguenza troviamo una Greta determinata, forte e che sa accettare la sua solitudine.

La lunga ombra di un sogno è un emozionante viaggio che Greta fa in sé stessa accompagnandoci alla scoperta di isole bellissime piene di mistero e di cultura.

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